Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia,
il 17 gennaio, nella Basilica di San Pietro a Roma, gli allevatori hanno
celebrato Sant’Antonio Abate in occasione della XV edizione della
Giornata dell’Allevatore. In una giornata
illuminata da un tiepido sole invernale, per il secondo anno consecutivo
AIA e il Sistema allevatori
hanno rinnovato un appuntamento sempre
molto atteso, limitato quest’anno alla celebrazione della Santa Messa
officiata da Sua Eminenza il Cardinale Mauro Gambetti. Nel rispetto delle
norme antiCovid previste,
alla
messa hanno partecipato i vertici dell’Associazione Italiana Allevatori
con il presidente Roberto Nocentini e il direttore generale Mauro Donda
oltre a tutti i vertici delle Associazioni regionali allevatori,
compresa ovviamente ARAER presente con una delegazione composta dal
presidente, Maurizio Garlappi, dal direttore Claudio Bovo e dai
vicepresidenti Laura Cenni, Nerio Sgarzi e Marco Minardi. Per il secondo anno consecutivo purtroppo non è
stato possibile assistere alla “Fattoria sotto il cielo” che da sempre
caratterizzava i momenti successivi alla celebrazione eucaristica e che
richiamava un pubblico sempre numeroso e affascinato. Nella sua omelia, il cardinale Gambetti ha
ricordato l’importanza del lavoro degli allevatori, la loro dedizione,
la loro professionalità, sottolineando il valore di un patrimonio comune
che va preservato a tutela dell’ambiente e di tutti gli uomini. “Nel concorrere tutti allo stesso bene – ha
affermato – dobbiamo impegnarci nel rinnovamento di un patto di alleanza
con il Creato attraverso il rispetto, la cura e la valorizzazione di
quanto Dio ci ha messo a disposizione. Come ci ha ricordato Papa
Francesco siamo tutti connessi in un’unica esperienza di vita al cui
interno ognuno di noi attinge e dona qualcosa”. Durante l’Offertorio, come tradizione, ogni
Associazione regionale degli allevatori ha portato in dono un cesto con
le produzioni alimentari tipiche del territorio, un momento di grande
emozione a cui ha fatto seguito, al termine della celebrazione
eucaristica, un saluto personale del cardinale Gambetti a ogni
presidente Ara. “Nonostante le
restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria – afferma il presidente
ARAER Maurizio Garlappi – la ricorrenza di questo appuntamento non
poteva essere annullata.
Pur in assenza degli allevatori che
fino a due anni fa partecipavano sempre numerosi, la partecipazione di
ARAER e di tutto il Sistema Allevatori testimonia il grande impegno che
l’Associazione dimostra nel mantenere viva una commemorazione molto
sentita che indubbiamente manca nella versione da sempre conosciuta. Non
possiamo che auspicare per l’anno prossimo il ritorno a quella normalità
che ci permetterà di rivivere la Giornata dell’Allevatore come l’abbiamo
sempre conosciuta e soprattutto vissuta”.
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