Consorzio del Parmigiano Reggiano e Anafij,
una collaborazione importante
per un formaggio sempre più “sostenibile”

11/03/2021

 

 

Il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano ha avviato una collaborazione con Anafij per l’individuazione di indici genetici che portino alla selezione di bovine non più solo produttive, ma anche più longeve, più resistenti alle malattie e in grado di produrre meno emissioni di metano e ammoniaca.

Lo ha detto il presidente dell’ente di tutela, Nicola Bertinelli, ospite del settimanale appuntamento online che Anafij organizza tutti i mercoledì a partire dalle ore 13.30 sulla loro pagina FB.

Oltre a Bertinelli, all’incontro hanno partecipato Maurizio Marusi, coordinatore tecnico di Anafij, Marco Nocetti, Responsabile del Servizio tecnico del Consorzio e Raffaella Finocchiaro dell’ufficio Ricerca e sviluppo di Anafij.

“Durante i mesi della pandemia i consumi di Parmigiano Reggiano hanno avuto un’impennata – ha sottolineato Bertinelli – così come sono aumentate le vendite di prodotti italiani di qualità. Oggi il consumatore richiede con sempre maggiore convinzione un prodotto che sia buono ma anche sostenibile, sia in termini di benessere animale che di rispetto ambientale. Quindi alla bontà occorre unire il concetto di valore, quello che in qualche modo certifica come e in che modo il latte trasformato in Parmigiano Reggiano è stato prodotto. Il Consorzio ha capito l’importanza di questo aspetto e insieme ad Anafij sta lavorando per elaborare una certificazione che attesti l’eticità produttiva del latte destinato alle nostre forme”.

Indici genetici e certificazione. È questa la nuova frontiera degli allevamenti di bovine da latte dove si produce per il Re dei Formaggi. La collaborazione tra Consorzio e Anafij si rivela quindi strategica “sia per garantire all’allevatore redditività – ha ricordato Maurizio Marusi – ma anche e soprattutto quella sostenibilità ambientale, sociale, economica, produttiva da cui non è più possibile prescindere”.

“Si tratta di un processo che coinvolge anche la massima valorizzazione del foraggio utilizzato per l’alimentazione delle bovine – ha ricordato Marco Nocetti – a cui si aggiungono le migliori strategie allevatoriali finalizzate alla riduzione del farmaco, che secondo le indicazioni di Bruxelles entro il 2030 dovrà registrare una diminuzione del 50%. È un obiettivo importante, ambizioso ma comunque raggiungibile, in cui la genetica ricoprirà un ruolo sempre più centrale. È per questo che la collaborazione con Anafij è e sarà sempre più determinante”.