Dopo quattro anni di costante crescita, nel 2019 la
Plv zootecnica regionale ha dovuto registrare una contrazione rispetto
all’anno prima assestandosi al 47,51% a fronte del 49,9% del 2018.
Meglio invece l’export della Regione, che rappresentato soprattutto da
prodotti e derivati zootecnici ha incassato un +4,7%. “L’emergenza
sanitaria – ha affermato il presidente Garlappi – non ci ha trovati
impreparati a fronteggiare una situazione che ci ha visti impegnati ad
adottare tempestivamente iniziative efficaci a vantaggio di tutti i
nostri associati”
L’intenzione era quella di farla in presenza. E tutto era stato
preventivamente predisposto nel totale rispetto delle norme antiCovid.
Poi l’aggravarsi dei contagi e della situazione sanitaria di queste
ultime settimane ha imposto un brusco dietrofront, e l’assemblea annuale
dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer)
si è così svolta come da programma il 30 ottobre scorso ma in forma
digitale.
All’incontro, oltre al presidente Maurizio Garlappi e al
direttore Claudio Bovo, hanno partecipato i componenti del
Consiglio direttivo e del Collegio sindacale per l’approvazione del
bilancio 2019, ma in collegamento era presenti anche i vertici di Aia
(Associazione nazionale allevatori), Roberto Nocentini e Mauro Donda,
rispettivamente presidente e direttore generale oltre all’assessore
regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi e a Roberta Chiarini,
Responsabile del servizio organizzazioni di mercato e sinergie di
filiera alla Regione Emilia Romagna.
“Illustrare il bilancio 2019 a fine 2020 sembra un po’ un controsenso –
ha esordito nel suo intervento il presidente Garlappi – ma lo
slittamento alla fine di ottobre delle assemblee annuali rientra nei
provvedimenti presi dal Governo la primavera scorsa in pieno lockdown. A
questo proposito non posso non ricordare cosa ha significato anche per
Araer l’emergenza Covid19, a iniziare dalla perdita di alcuni
associati alle cui famiglie non abbiamo fatto mancare la nostra
vicinanza e il nostro conforto. Parallelamente, abbiamo dimostrato
grande senso di responsabilità adottando dapprima tutte le misure di
prevenzione previste con grande scrupolo e attenzione e immediatamente
dopo promuovendo una serie di iniziative che ci hanno permesso di
garantire la continuità di tutti i servizi messi a disposizione degli
associati, a iniziare dai controlli funzionali”.
Relativamente all’andamento della zootecnia emiliano-romagnola nel 2019,
il presidente di Araer ha quindi fornito i numeri che hanno
caratterizzato uno dei comparti più importanti dell’agroalimentare
regionale e nazionale. “Dopo quattro anni di crescita costante –
ha scandito – lo scorso anno il settore ha segnato il passo e le sue
produzioni hanno rappresentato il 47,51% della Plv (produzione
lorda vendibile, ndr) totale a fronte del 49,9% del 2018.
In valore, parliamo di 2.002,25 milioni di euro che
evidenziano un -15% rispetto al 2018, quando si raggiunsero i
2.365,51 milioni di euro”.
Più
soddisfacente il dato dell’export agroalimentare regionale, cresciuto lo
scorso anno del 4,7% rispetto al 2018,
per un valore totale di
6.842 milioni di euro, in cui la quota maggiore è rappresentata dai
prodotti e dai derivati zootecnici. Nello specifico dei vari comparti
produttivi, quello lattiero-caseario ha segnato lo scorso anno un
incremento produttivo dello 0,3% raggiungendo un quantitativo
totale di latte prodotto di oltre 21 milioni di quintali, “anche
se dopo gli ottimi risultati degli anni precedenti – ha sottolineato
Garlappi – il valore della Plv
di questo segmento produttivo ha perso il 24,3% rispetto
al 2018, pari a 343,78 milioni di euro. Una situazione che
è stata determinata soprattutto dalla forte riduzione delle quotazioni
dei formaggi grana e in particolare del Parmigiano Reggiano, a cui è
destinato circa il 92% del latte regionale e che lo scorso anno
ha incassato un incremento produttivo dell’1,47%, mentre il Grana
Padano prodotto a Piacenza ha messo a segno un +5,2%”.
Preoccupa il settore della carne bovina, che nel 2019 ha
continuato a registrare una diminuzione sia in termini produttivi che di
prezzi, a cui si lega la riduzione degli allevamenti, calati rispetto al
2018 del 4,20%, in particolare per la razza Romagnola, rispetto
alla quale è stato chiesto all’assessore Mammi un coinvolgimento della
Regione volto a individuare percorsi mirati di valorizzazione e
promozione sul territorio. In crescita invece i suini allevati,
+3,5%, a cui fa però riscontro una lieve flessione dei prezzi che
porta il bilancio a un risultato negativo: -1,5%. Per
avicunicoli e uova l’andamento del 2019 è stato sostanzialmente
positivo: a fronte di un’offerta di carne stabile rispetto al 2018, i
prezzi medi di mercato hanno registrato un +1,1% grazie al buon
andamento delle quotazioni dei conigli (+8,5%) e dei
tacchini (+7,1%). In calo invece i prezzi dei polli da carne:
-4,5%. Bene il trend per il mercato delle uova con un +5,7%
dovuto all’aumento delle quantità prodotte nonostante il calo delle
quotazioni medie pari a -6%. Infine il settore ovicaprino, che
rispetto al 2018 ha registrato una Plv sostanzialmente stabile.
“Araer
ha saputo dimostrare di essere un modello di efficienza e qualità dei
servizi – ha sottolineato Mauro Donda nel suo intervento – e pur
nella difficoltà del momento saprà sfruttare con intelligenza tutte le
sue potenzialità”. Sulla stessa scia il presidente di Aia Roberto
Nocentini, che riferendosi alla crisi della razza Romagnola ha
ribadito non solo la necessità di individuare le migliori strategie per
una maggiore valorizzazione, ma ha anche ricordato quanto sia necessario
puntare alla vendita all’interno dei confini regionali attraverso
politiche di promozioni mirate e innovative”.
“Grazie
per quello che state facendo e per quello che rappresentate per la
zootecnia emiliano-romagnola”. Con questo esordio, il nuovo assessore
regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, ha espresso il pieno
appoggio “della Regione a tutti quei progetti che sapranno proporre
soluzioni innovative e concrete. Le direttrici che guideranno il mio
lavoro - ha sottolineato – riguardano la ricerca, la conoscenza, gli
investimenti e il sostegno sui mercati per supportare tutti gli
anelli delle varie filiere produttive. È questa la strada da percorrere
per garantire a tutti la giusta redditività e rispondere a un mondo che
la drammatica crisi che stiamo vivendo ha già cambiato. Chi pensa che
agricoltura e ambiente siano due termini in contraddizione si sbaglia –
ha concluso – abbiamo davanti importanti sfide che saranno supportate,
oltre che dalle risorse del Recovery Fund, dalla nuova Pac. Già oggi,
oltre a quelle previste dai due anni di transizione che ci porteranno al
2023, potremo contare su una dotazione di circa 1,3 miliardi
di euro a livello nazionale previsti dal Parlamento europeo nei
giorni scorsi. La quota che verrà destinata all’Emilia Romagna dovrà
essere investita in progetti concreti e ambiziosi al tempo stesso. Per
farlo, dobbiamo tutti lavorare insieme affinchè anche l’Europa rivolga
al settore zootecnico una maggiore attenzione. Anche per questo penso
che sarebbe ora di pensare alla creazione di una Ocm zootecnia”.
Il
direttore Claudio Bovo ha infine dato lettura del bilancio
consuntivo dell’Associazione, approvato all’unanimità.
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