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Assemblea annuale Araer,
aumenta la produzione lorda vendibile
della zootecnia regionale: +5,8%
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10/08/19 |
Sfide,
aspettative, progetti. Per l’Associazione regionale dell’Emilia Romagna
(Araer) le incognite sul futuro della zootecnia rappresentano uno
stimolo per offrire agli associati le migliori opportunità di crescita e
competitività professionale.
Ne ha
parlato il presidente Maurizio Garlappi, in occasione dell’annuale
assemblea dell’Associazione svoltasi il 18 luglio scorso a Bologna
illustrandone il buon andamento
a 7 anni dall’inizio della riorganizzazione, che per Araer ha
rappresentato una vera e propria rivoluzione.
L’intervento del presidente è stato preceduto da quello del direttore,
Claudio Bovo, che ha dato lettura dei dati di bilancio consuntivo (per
il 2018) e preventivo per l’anno in corso.
“L’anno
che ci siamo lasciati alle spalle – ha dichiarato Garlappi – è stato
particolarmente intenso di lavoro e iniziative sia per quanto riguarda
la progettualità che l’aspetto tecnico con l’implementazione di
ulteriori nuovi servizi per gli allevatori. I numeri alimentano la
nostra soddisfazione: nel corso del 2018 i tecnici Araer hanno
controllato 234.911 bovine da latte in 1.775 allevamenti e 12.395 bovini
da carne in 530 allevamenti.
Un anno,
il 2018, che per la zootecnia emiliano-romagnola è stato particolarmente
positivo: il valore totale dell’agricoltura regionale ha raggiunto il
51% a fronte del 49,5% dell’anno
prima con una Plv (produzione lorda vendibile,
ndr) passata dai 2,241,50
milioni di euro (nel 2017) a 2.371,08 milioni, pari a un aumento del
5,8%”.
Tutto
bene quindi? Non esattamente, perché le sfide sul tavolo della
competitività si traducono innanzitutto in concetti di cui si parla
molto e si continuerà a parlare: benessere animale e
antibioticoresistenza. “Le richieste che arrivano dal mercato, prima
ancora che dall’Europa – ha incalzato Garlappi – impongono a tutto il
settore un cambio di passo, un nuovo modo di interpretare il nostro
lavoro a vantaggio di una trasparenza che è sinonimo di sicurezza
alimentare. In quest’ottica è nato il Progetto Leo, finalizzato alla
raccolta in allevamento di nuovi dati e parametri che alimenteranno
una banca dati, al momento unica in Europa, da cui attingere le
informazioni necessarie per individuare le migliori soluzioni nel
rispetto degli obiettivi legati alla sostenibilità ambientale ed
economica, alla sicurezza alimentare, al benessere animale. Attualmente
il 92% dei nostri associati ha aderito al progetto
che, voglio sottolineare, non chiede agli allevatori nessun
contributo economico. Il progetto Leo, che terminerà il 30 giugno 2023,
è finanziato dai fondi previsti dal Psr nazionale e ammontano a
complessivi 93 milioni di euro. La sua elaborazione ha coinvolto
numerosi enti e istituti di ricerca, con Aia (Associazione italiana
allevatori, ndr) capofila che
circa due anni fa, successivamente alla pubblicazione del banco,
presentò il progetto, approvato dal ministero delle Politiche agricole
non più tardi dello scorso 10 maggio. Un lasso di tempo enorme per
problemi che impongono strategie quasi immediate”.
Tornando
ai numeri che hanno caratterizzato l’andamento zootecnico
emiliano-romagnolo nel 2018, vanno ricordate le 2,43 milioni di
tonnellate di latte prodotto, che rispetto all’anno prima hanno fatto
segnare un +0,1%. Una crescita che si consolida di anno in anno e che
vede nel buon andamento di mercato del Parmigiano Reggiano la sua forza
motrice. Proprio il latte prodotto per il re dei formaggi assorbe oggi
il 93% della totalità, che si traduce in un +1,35% di forme prodotte.
“Un andamento che ha trascinato nella sua scia positiva anche il Grana
Padano prodotto a Piacenza – ha proseguito Garlappi – Nel complesso, la
zootecnia emiliano-romagnola targata 2018 archivia un buon andamento
anche per il comparto degli avicunicoli e delle uova, così come per gli
ovicaprini. Diverso il discorso per il settore suinicolo che deve
registrare un calo della redditività del 12,1%, marcando notevoli
problemi di redditività per gli allevatori. Preoccupano i dati
registrati nel comparto dei bovini da carne che nonostante l’aumento del
valore delle produzioni (+4,7%) e l’incremento delle macellazioni
(+4,8%) deve incassare una flessione delle quotazioni di vitelli e
bovine. “Rimane purtroppo grave la situazione degli allevamenti di
bovini di razza Romagnola – ha precisato il presidente Araer – rispetto
alla quale possiamo parlare di uno stato di crisi senza precedenti e che
ci chiama prepotentemente in causa per individuare soluzioni che possano
ridare fiato al comparto”.
Un lungo
elenco di analisi di laboratorio, un supporto concreto nel ramo
assicurativo per tutelare le aziende sono solo alcuni dei numerosi
servizi offerti agli associati da Araer “che – ha velatamente
polemizzato Garlappi – a differenza di altre regioni come la Lombardia,
il Veneto o la Toscana, dalla Regione riceve un contributo di poco
superiore a 2,8 milioni di euro: una goccia nel mare se consideriamo non
solo quanto avviene altrove, ma soprattutto quanto ci viene chiesto per
rispettare tutti i parametri oggi previsti”.
Un
appello che non è caduto nel vuoto e che il presidente della Regione,
Stefano Bonaccini, in collegamento video ha in parte raccolto
assicurando pieno sostegno a un settore vitale e di fondamentale
importanza per l’economia regionale. “Ad Araer – ha detto il presidente
della Regione – va riconosciuta la capacità di aver fatto crescere il
settore zootecnico regionale; proprio per questo il nostro impegno sarà
rivolto a individuare i sostegni necessari a garantire questo percorso
evolutivo che tutelerà gli allevatori a vantaggio di tutti, compreso il
territorio”..
“In un
futuro che è ormai alle porte – ha concluso Maurizio Garlappi – sarà di
fondamentale importanza stringere accordi con Associazioni e Consorzi,
come abbiamo fatto proprio in questi giorni con quello del Parmigiano
Reggiano, per rafforzare il settore e renderlo sempre più competitivo.
Contestualmente lavoriamo e lavoreremo per offrire ai nostri associati
una rosa sempre più completa di servizi all’interno della quale ogni
allevatore sarà libero di scegliere quello che risponderà di più alle
sue esigenze”.
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