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"GLI ALLEVAMENTI DEL BENESSERE",
SIGLATO L'ACCORDO TRA ARAER E CENTRALE
DEL LATTE DI CESENA
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18/09/2018 |
Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna) e Centrale
del Latte di Cesena (FC) hanno raggiunto un importante accordo che
permetterà alla cooperativa lattiero-casearia romagnola di utilizzare
sui suoi prodotti il logo “Gli allevamenti del benessere”, registrato e
di proprietà di Aia (Associazione italiana allevatori). La
certificazione è rilasciata da Dqa (Dipartimento qualità agroalimentare)
ente terzo certificatore del Sistema allevatori dell’Associazione
italiana allevatori.
L’accordo, primo nel suo genere in Emilia
Romagna, sancisce un importante precedente perché attraverso l’adozione
del Disciplinare di produzione “Gli Allevamenti del Benessere ” il latte
e i prodotti trasformati dalla Centrale del Latte di Cesena garantiranno
al consumatore il rispetto di un’importante serie di garanzie aggiuntive
sulla qualità e sul rispetto delle normative in materia di benessere
animale.
Pienamente soddisfatto il
presidente di Araer e vicepresidente Aia, Maurizio Garlappi, che
afferma: “Questo accordo è l’eccezionale risultato dell’attività che
l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna garantisce a
tutti gli allevatori, e in particolare a quelli dell’area romagnola,
attraverso un presidio costante e un’offerta di servizi completa. È
proprio grazie ai controlli effettuati nelle stalle dal nostro personale
tecnico che oggi è possibile certificare i nostri allevatori e dare la
possibilità alla loro cooperativa di valorizzare il latte e i prodotti
trasformati. In qualità di presidente dell’Associazione regionale
allevatori dell’Emilia Romagna non posso che esprimere la massima
soddisfazione. Come Aia – aggiunge Garlappi - l’adozione del logo Gli
Allevamenti del Benessere
si inserisce nel percorso fortemente
voluto dall’Associazione italiana allevatori per il rafforzamento delle
azioni in una di quelle aree tematiche, tra quelle fondamentali nel
progetto di rilancio dell’Organizzazione, riferite al benessere degli
animali in allevamento e alla sostenibilità ambientale delle attività
zootecniche. Un dialogo sempre più aperto nei confronti delle aziende e
dei consumatori”.
Da sinistra: Michele Blasi, direttore del Dqa; Claudio Bovo, direttore
di Araer; Daniele Bazzocchi
e Renzo Bagnolini rispettivamente direttore e presidente della Centrale
del Latte di Cesena
durante l’incontro di presentazione avvenuto nei giorni scorsi con i soci
conferenti
“La valutazione e la
certificazione dello stato di benessere delle bovine in produzione negli
allevamenti che aderiscono a questo progetto – ha affermato il direttore
del Dqa, Michele Blasi, durante il recente incontro svoltosi alla
Centrale del Latte di Cesena con i vertici della cooperativa e i soci
conferenti – avviene applicando un protocollo elaborato dal Centro di
referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA) di Brescia, a cui
si associa l’indice calcolato per ogni singola azienda ottenuto
attraverso l’elaborazione dei dati rilevati periodicamente con
l’attività dei Controlli funzionali effettuati dai tecnici Araer.
Ciascuno dei due indici prevede 5 aree di pertinenza.
Per il protocollo CReNBA vengono
considerati il management
aziendale compreso il personale
dipendente, le strutture e le attrezzature aziendali, il comportamento
degli animali in presenza dell’uomo, la biosicurezza e il controllo
delle condizioni ambientali.
I 5 indicatori che vengono invece
considerati per valutare l’indice aziendale sui controlli funzionali
effettuati su ogni singola bovina riguardano la regolarità dell’attività
riproduttiva, la longevità, le condizioni sanitarie dell’apparato
mammario e, in base al rapporto grasso/proteine rilevato nel latte, lo
stato di chetosi e acidosi. L’elaborazione dei valori registrati,
effettuata solo ed esclusivamente da veterinari validati dall’Istituto
zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna,
scaturisce in un punteggio che, nella valutazione massima, si traduce in
‘condizione ottimale di benessere’ mentre in quella minima in
‘condizione a forte rischio di benessere’. Il rilascio della
certificazione finale di idoneità avviene quando l’azienda soddisfa un
valore complessivo di benessere animale superiore al 60%”.
La sede della Centrale del Latte di Cesena
Con un fatturato che nel
2017 ha superato i 13 milioni di euro e una prospettiva, per l’anno in
corso, di sfiorare e magari raggiungere i 14 milioni, a 59 anni dalla
sua fondazione la Centrale del Latte di Cesena appunta al suo palmares
un’altra medaglia che certifica
l’eccellenza delle sue produzioni.
“Quello dell’eccellenza produttiva è
sempre stato il nostro obiettivo – sottolinea il direttore Daniele
Bazzocchi - che abbiamo perseguito con tenacia e che sarà ulteriormente
certificato dal logo ‘Gli Allevamenti del Benessere’. Ogni anno,
mediamente, lavoriamo 8 milioni di litri di latte, destinati per
il 40% circa alla produzione di latte alimentare, mentre oltre il 50%
viene trasformato in formaggi freschi e stagionati, primo fra tutti lo
squacquerone. A breve partiremo con la produzione del gelato che avverrà
in un nuovo capannone inaugurato nelle scorse settimane. Con questa
ulteriore offerta contiamo di completare almeno per il momento la nostra
offerta produttiva che peraltro, in controtendenza rispetto al resto del
Paese, vede in aumento la vendita di latte fresco. Già nelle prossime
settimane – conclude Bazzocchi – negli allevamenti conferenti partirà
l’iter legato all’applicazione del protocollo. Contiamo di
commercializzare i nostri prodotti con il logo Gli Allevamenti del
Benessere entro la metà del prossimo anno”.
Il logo “Gli allevamenti del Benessere” che verrà applicato al latte e
ai prodotti trasformati provenienti dalla
Centrale del Latte di Cesena
Tutti i soci conferenti hanno aderito con
entusiasmo a questa iniziativa che vede l’Associazione regionale
allevatori dell’Emilia Romagna al centro dell’ormai ineludibile tema
legato al benessere animale. “L’accordo siglato tra Araer e Centrale del
Latte di Cesena sancisce un inedito molto importante, a livello
regionale, a cui bisogna guardare non solo per ottemperare a quanto
prevede la normativa – afferma il direttore Araer, Claudio Bovo – ma
soprattutto per rispondere a una sempre più impellente richiesta del
consumatore che oggi, insieme alla qualità, vuole certezze e
informazioni chiare sulle condizioni di allevamento del bestiame”.
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