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POSITIVI I NUMERI DELLA ZOOTECNIA REGIONALE,
L'ASSEMBLEA ARAER CERTIFICA LO STATO DI BUONA SALUTE DEL
SETTORE.
MA I GRANDI CAMBIAMENTI SONO ALLE PORTE
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29/06/18 |
“Ci siamo lasciati alle spalle un anno
particolarmente intenso di lavori e iniziative sia sotto l’aspetto
sociale, con l’inserimento di allevatori molto preparati e
tecnologicamente all’avanguardia,
sia sotto quello tecnico con
l’implementazione di ulteriori servizi a disposizione dei soci”.
Così
Maurizio Garlappi, presidente di Araer (Associazione regionale
allevatori dell’Emilia Romagna) all’assemblea generale dei soci che si è
tenuta presso la sede di Granarolo Emilia (Bologna) il 28 giugno scorso.
Un importante momento per tracciare anche il bilancio del comparto
zootecnico regionale al quale, oltre a un nutrito numero di associati,
erano presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli e
il direttore di Aia (Associazione italiana allevatori) Roberto Maddè.
Pur in un contesto di
grandi cambiamenti che a breve condizioneranno in
maniera
particolare i ruoli e i rapporti tra gli allevatori, le Istituzioni e le
Associazioni,
la zootecnia emiliano-romagnola gode
di buona salute./span>
“Oggi Araer è a tutti gli effetti il punto di
riferimento tecnico degli allevatori dell’Emilia Romagna – ha continuato
Garlappi – dal 2012 a oggi i soci sono passati da 2.518 a 2.873 (+355) e
il numero delle bovine da latte controllate, nel 2017, ha raggiunto la
quota di 233.768, con un +0,93% rispetto all’anno prima nonostante la
generale diminuzione degli allevamenti che si sta registrando ormai da
diversi anni.
Altri numeri e percentuali certificano il buon
andamento del settore, a iniziare dalla produzione media di latte/bovina
controllata che è stata di Kg. 8.980 (+2,48% sul 2016), caratterizzata
da un tenore di grasso del 3,68% (+0,04%) e del 3,31% per le proteine
(+0,03%).
IImportante anche la consistenza media del numero
di capi controllati in ogni allevamento dal personale Araer, pari a
129,2 unità (+3,61%) rispetto a una media nazionale di 82,1capi.
Parallelamente lo scorso anno il laboratorio dell’associazione regionale
ha eseguito 1.515.768 analisi con un incremento del 5,15% rispetto al
2016 quando, dai primi mesi dell’anno, le analisi hanno riguardato anche
i campioni provenienti dalla Toscana, mentre a partire dal 2017 si sono
aggiunte quelle di Abruzzo e Umbria”.
Grazie alle ottime performance registrate da
tutti i comparti zootecnici, la Plv regionale (produzione lorda
vendibile) nel 2017 ha incassato un +11,4% rispetto al 2016, pari a un
valore di 2.395,8 milioni di euro, il 49,5% di quello totale agricolo
della regione./p>
Nello specifico, per le carni bovine i prezzi
hanno goduto di un +7,6%, quelle suine +14,8%, le produzioni avicunicole
+7,1%, il latte vaccino +5%, le uova addirittura +40%, mentre l’unico
segno negativo arriva dagli ovicaprini che hanno dovuto incassare un
-4,6%.
“La quantità vendibile di latte prodotto in
Emilia Romagna nel 2017 – ha spiegato ancora il presidente Garlappi – è
stata di 2.077,2 migliaia di tonnellate, con un incremento del 3,9% sul
2016 e dell’1,7% annuo su base quinquennale.
In questo arco di tempo
la vocazione casearia della zootecnia da latte emiliano-romagnola si è
rafforzata con il Parmigiano Reggiano, a cui è destinato il 90% del
latte regionale,
archiviando nell’ultimo quinquennio una
media di +3,5%/anno, mentre il Grana Padano prodotto a Piacenza ha
raggiunto +0,8%. Un segnale positivo è arrivato dalla crescita delle
quantità di carne bovina uscita dagli allevamenti regionali, +7%, che
marca una rottura rispetto a un bilancio di medio periodo fortemente
negativo, anche se non possiamo sottovalutare il grave problema che
investe l’allevamento e la commercializzazione dei bovini di razza
Romagnola, al centro di uno stato di crisi senza precedenti rispetto al
quale Araer ha messo in campo e continuerà a farlo tutti gli strumenti
disponibili per invertire questa tendenza preoccupante”.
PPer Maurizio Garlappi i risultati raggiunti al
termine del quinquennio 2012-2017 hanno il sapore dolce della
soddisfazione e della riconoscenza per un’attività che ha richiesto
impegno, sforzi, tenacia e che proprio per questo ha saputo mantenere e
implementare una serie di servizi di estrema importanza per gli
allevatori. Una soddisfazione che riguarda anche l’aspetto economico
“perché abbiamo raggiunto e mantenuto un equilibrio che – ha
sottolineato – come evidenzia il bilancio consuntivo è composto da meno
del 30% da contributi pubblici, dal 40% da quote associative e introiti
derivanti dai controlli funzionali mentre il rimanente 30% riguarda i
proventi provenienti dalla fornitura di altri servizi. Si tratta di un
risultato eccezionale, ottenuto grazie al sacrificio e al contributo di
tutti che dimostra al contempo come il 30% del sostegno pubblico sia
comunque indispensabile”.
Benessere animale e
antibioticoresistenza sono oggi i grandi temi su cui il settore
si
gioca forse la
partita più importante, quella con il consumatore, sempre più attento a
questi temi e spesso giudice severo ma non sempre ben informato sui
processi produttivi. “È importante creare una sorta di alleanza – ha
sottolineato Roberto Maddè, direttore di Aia – che non contrapponga più
consumatori e allevatori, bensì favorisca tra loro un confronto da cui
ognuno potrà reciprocamente imparare qualcosa”.
Sulla stessa lunghezza
d’onda l’assessore Simona Caselli, secondo la quale
la prossima Pac (Politica agricola
comune) nel mettere al centro il benessere animale e
l’antibioticoresistenza, “molto probabilmente prevederà sostegni più
marcati per le aziende che si orienteranno a implementare questi
delicati ma ineludibili aspetti”.
L’attività del
Laboratorio di analisi, un servizio a 360 gradi
Il
laboratorio di analisi dell’Araer, oltre a quelli relativi all’attività
istituzionale dei Controlli funzionali per la tenuta dei Libri
genealogici, valuta i parametri di qualità e determinazione delle
varianti genetiche unitamente alle analisi degli alimenti zootecnici. Il
laboratorio opera all’interno di un Sistema gestione qualità accreditato
che a livello pratico si concretizza in una serie di controlli continui
e stringenti sul funzionamento delle apparecchiature e sulla
organizzazione delle varie attività, permettendo di tenere sotto
controllo la qualità dei dati generati.
Il miglioramento nella gestione dei campioni è
dovuto anche all’utilizzo dei flaconi con tappo integrato e con il
conservante predosato che ha consentito una sicura identificazione e
rintracciabilità dei contenitori anche dopo l’apertura, favorendo un
miglior controllo di eventuali anomalie e un aumento dell’attendibilità
dei dati in uscita.
Proprio in quest’ottica e per assicurare completa
tracciabilità alle analisi, il laboratorio sta sperimentando l’utilizzo
di flaconi con codice a barre: le linee Foss sono state dotate di un
particolare lettore e i Controllori di palmari per una corretta gestione
dei Controlli funzionali del latte che, a breve, in Emilia Romagna
saranno eseguiti in effettivo con flaconi con codici a barre.
Test diagnostico per la paratubercolosi bovina
– Al fine di fornire agli
allevatori strumenti di controllo dall’infezione, il laboratorio
effettua sul latte proveniente dai Controlli funzionali analisi di
screening per la ricerca degli anticorpi della paratubercolosi. Nel
corso del 2017 sono state eseguite 20.732 analisi.
Test diagnosi gravidanza bovina –
Il test permette di determinare lo stato di
gravidanza nella bovina dal 28° giorno dopo la fecondazione. Nel 2017
sono state effettuate 11.636 analisi.
Test diagnositico per la neosporosi bovina –
Nel 2017 le analisi sono state
5.047.
Servizio analisi rischio Chetosi –
Nel corso di questi primi mesi del 2018 il
laboratorio Araer ha implementato un nuovo servizio analisi “Rischio
Chetosi” che permette di misurare il livello di BHB (B-Idrossibutirrato)
nel latte come indicatore di chetosi subclinica, che è una delle
malattie metaboliche frequenti nelle bovine. Nel 2017 sono state
effettuate 3.922 analisi.
Nuovo Servizio di Biologia molecolare
“Real-time Pcr” –
Nel 2018 il Laboratorio si è dotato di una
strumentazione per eseguire analisi di Real-Time Pcr fornendo risultati
altamente riproducibili e affidabili in tempi brevi. Attualmente è
attivo il servizio per la determinazione del virus responsabile della
Sindrome riproduttiva e respiratoria del suino (Prsv), grave patologia
responsabile di ingenti perdite economiche nell’allevamento suinicolo.
Nei prossimi mesi il servizio verrà ampliato e interesserà la ricerca
degli agenti eziologici di malattie infettive di origine virale o
batterica degli animmali
da reddito
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