EMERGENZA CENTRO ITALIA, SCATTA LA SOLIDARIETA' DEGLI ALLEVATORI EMILIANO-ROMAGNOLI

23/1/2017

A nemmeno 24 ore dalle violente scosse di terremoto e dalle copiose nevicate che tra il 18 e il 20 gennaio scorsi hanno colpito Marche e Abruzzo, la sinergia tra Araer e Aia ha permesso di trasferire 25 bovine da latte da un allevamento di Gualdo (MC) a un altro di Meldola (FC) di proprietà di Roberto Ruffilli, allevatore che ha dato la disponibilità per ospitare altri 150 capi di bestiame

 


A destra Roberto Ruffilli, allevatore di Meldola (FC). Al suo fianco due nipoti di Umberto Beccerica e un operaio dell’azienda maceratese


La solidarietà del sistema allevatori emiliano-romagnoli ha saputo mostrare tutto il suo valore anche in occasione della drammatica situazione che stanno vivendo le popolazioni terremotate del Centro Italia, e più nello specifico gli allevatori di quei territori oggi così martoriati anche dalle intense precipitazioni nevose.

Infatti, nella tarda serata di venerdì 20 gennaio, 25 capi bovini provenienti dall’azienda agricola di Umberto Beccerica, situata a Gualdo in provincia di Macerata, sono stati ricoverati nella stalla di Roberto Ruffilli, a Meldola di Forlì, che non più tardi della mattinata di giovedì 19 gennaio, subito dopo le violente scosse di terremoto del giorno prima  e le copiose nevicate che imperversavano nella zona, aveva contattato l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) dichiarando di mettere a disposizione dei colleghi di Marche e/o Abruzzo che lo avessero richiesto fino a  200 postazioni per altrettanti capi di bestiame.

La macchina organizzativa per liberare le 70 vacche rimaste sotto il crollo della stalla di Umberto Beccerica, 55 bovine da latte e 15 soggetti da carne di razza Marchigiana, già gravemente danneggiata dal terremoto dell’agosto scorso e oggi praticamente crollata a causa delle ultime scosse di terremoto e del peso dei due metri di neve caduti, si è messa immediatamente in moto anche grazie al coordinamento scattato tra Araer e Aia (Associazione italiana allevatori) che ha favorito la massima sinergia operativa tra i Vigili del Fuoco, i Servizi veterinari locali e di Forlì, e i mezzi di trasporto che avrebbero caricato e trasportato il bestiame alla stalla di Roberto Ruffilli.

Purtroppo solo per 25 vacche è stato possibile procedere alle operazioni di trasferimento perché, per evidenti ragioni sanitarie, sono stati movimentati solo i soggetti che nel crollo del capannone non hanno subìto gravi lesioni fisiche.

“Questo gesto  di grande solidarietà che un nostro associato ha avuto nel mettere a disposizione fino a 200 postazioni all’interno del suo allevamento – sottolinea il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – dimostra che anche in condizioni emergenziali così drammatiche è possibile, in tempi davvero rapidi, trovare soluzioni concrete e  soprattutto fattibili. Certo, lo sforzo di tutti per riuscire a trasferire una parte della mandria da Gualdo a Meldola è stato notevole, anche perché le operazioni di recupero, carico, trasferimento e scarico del bestiame si sono svolte in un clima particolarmente avverso, a iniziare dallo stato di profonda agitazione e paura degli animali”.

 


L’arrivo degli animali presso l’allevamento di Roberto Ruffilli è avvenuto in piena notte


Finalmente il bestiame è al riparo. Le operazioni di trasferimento hanno dovuto fare i conti anche
con il loro profondo stato di agitazione

All’indomani delle scosse di terremoto dell’agosto scorso, Umberto Beccerica era tra quegli allevatori in attesa di ottenere una nuova stalla.  Comprensibile quindi il suo dolore nel doversi allontanare, seppure temporaneamente, da una parte del suo bestiame.

Le 25 bovine trasferite nella stalla di Roberto Ruffilli sono tutte destinate alla produzione di latte e la Centrale del Latte di Cesena ha già dato la disponibilità al ritiro della produzione.

Difficile ovviamente stabilire per quanto tempo questo gruppo di animali rimarrà a Meldola prima di fare ritorno a Gualdo.

 Nel frattempo, l’allevamento di Roberto Ruffilli può ancora ospitare oltre 100 capi di bestiame proveniente da stalle crollate o particolarmente danneggiate, assicurando a questi animali la possibilità di continuare a vivere e ai loro proprietari di non vedere perduto il proprio patrimonio zootecnico.

“Siamo vicini col cuore e con la nostra capacità di fare ai colleghi del Centro Italia così colpiti da questi tragici eventi – conclude Maurizio Garlappi – e siamo orgogliosi di poter dire che per il sistema allevatori la solidarietà è molto più di una bella parola”.