La solidarietà del sistema allevatori emiliano-romagnoli ha saputo
mostrare tutto il suo valore anche in occasione della drammatica
situazione che stanno vivendo le popolazioni terremotate del Centro
Italia, e più nello specifico gli allevatori di quei territori oggi così
martoriati anche dalle intense precipitazioni nevose.
Infatti, nella tarda serata di venerdì 20 gennaio, 25 capi bovini
provenienti dall’azienda agricola di Umberto Beccerica, situata a Gualdo
in provincia di Macerata, sono stati ricoverati nella stalla di Roberto
Ruffilli, a Meldola di Forlì, che non più tardi della mattinata di
giovedì 19 gennaio, subito dopo le violente scosse di terremoto del
giorno prima e le copiose
nevicate che imperversavano nella zona, aveva contattato l’Associazione
regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) dichiarando di mettere
a disposizione dei colleghi di Marche e/o Abruzzo che lo avessero
richiesto fino a 200
postazioni per altrettanti capi di bestiame.
La macchina organizzativa per liberare le 70 vacche rimaste sotto il
crollo della stalla di Umberto Beccerica, 55 bovine da latte e 15
soggetti da carne di razza Marchigiana, già gravemente danneggiata dal
terremoto dell’agosto scorso e oggi praticamente crollata a causa delle
ultime scosse di terremoto e del peso dei due metri di neve caduti, si è
messa immediatamente in moto anche grazie al coordinamento scattato tra
Araer e Aia (Associazione italiana allevatori) che ha favorito la
massima sinergia operativa tra i Vigili del Fuoco, i Servizi veterinari
locali e di Forlì, e i mezzi di trasporto che avrebbero caricato e
trasportato il bestiame alla stalla di Roberto Ruffilli.
Purtroppo solo per 25 vacche è stato possibile procedere alle operazioni
di trasferimento perché, per evidenti ragioni sanitarie, sono stati
movimentati solo i soggetti che nel crollo del capannone non hanno
subìto gravi lesioni fisiche.
“Questo gesto di grande
solidarietà che un nostro associato ha avuto nel mettere a disposizione
fino a 200 postazioni all’interno del suo allevamento – sottolinea il
presidente di Araer, Maurizio Garlappi – dimostra che anche in
condizioni emergenziali così drammatiche è possibile, in tempi davvero
rapidi, trovare soluzioni concrete e
soprattutto fattibili. Certo, lo sforzo di tutti per riuscire a
trasferire una parte della mandria da Gualdo a Meldola è stato notevole,
anche perché le operazioni di recupero, carico, trasferimento e scarico
del bestiame si sono svolte in un clima particolarmente avverso, a
iniziare dallo stato di profonda agitazione e paura degli animali”.
L’arrivo degli animali presso l’allevamento di Roberto Ruffilli
è avvenuto in piena notte
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Finalmente il bestiame è al riparo. Le operazioni di
trasferimento hanno dovuto fare i conti anche
con il loro profondo stato di agitazione
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All’indomani delle scosse di terremoto dell’agosto scorso, Umberto
Beccerica era tra quegli allevatori in attesa di ottenere una nuova
stalla. Comprensibile
quindi il suo dolore nel doversi allontanare, seppure temporaneamente,
da una parte del suo bestiame.
Le 25 bovine trasferite nella stalla di Roberto Ruffilli sono tutte
destinate alla produzione di latte e la Centrale del Latte di Cesena ha
già dato la disponibilità al ritiro della produzione.
Difficile ovviamente stabilire per quanto tempo questo gruppo di animali
rimarrà a Meldola prima di fare ritorno a Gualdo.
Nel frattempo, l’allevamento di Roberto Ruffilli può ancora
ospitare oltre 100 capi di bestiame proveniente da stalle crollate o
particolarmente danneggiate, assicurando a questi animali la possibilità
di continuare a vivere e ai loro proprietari di non vedere perduto il
proprio patrimonio zootecnico.
“Siamo vicini col cuore e con la nostra capacità di fare ai colleghi del
Centro Italia così colpiti da questi tragici eventi – conclude Maurizio
Garlappi – e siamo orgogliosi di poter dire che per il sistema
allevatori la solidarietà è molto più di una bella parola”.