Numeroso il pubblico intervenuto, ma soprattutto
eccellenti le 32 bovine
battute all’Asta, 10 di razza Bruna e 22 di razza Frisona italiana,
che hanno messo in evidenza le
loro caratteristiche morfologiche frutto del miglioramento genetico
portato avanti negli anni, che non ha mai mancato di rispettare i più
elevati parametri legati allo stato sanitario e al benessere animale. L’appuntamento di Parma ha rappresentato un momento
cruciale per il settore zootecnico regionale, tant’è vero che ha visto
anche la partecipazione del
presidente della Regione Emilia
Romagna, Stefano Bonaccini. “La produzione del Parmigiano Reggiano –
ha affermato nel suo intervento – è la più riuscita espressione di un
lavoro che va curato nei minimi particolari, è la dimostrazione di cosa
può nascere dal binomio tradizione-innovazione. La prima Asta delle
bovine nate nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano è un ulteriore
mattoncino a sostegno di un sistema, quello
agroalimentare regionale,
che ha il vanto di contare ben
44 prodotti Igp e Dop, esempio unico a livello nazionale ed europeo,
che oggi più che mai costituisce il miglior biglietto da visita per la
promozione delle nostre eccellenze a livello globale”.
“Oggi abbiamo vissuto un momento di grande valore
che ci ha permesso di sentirci parte di un grande progetto – gli ha
fatto eco Nicola Bertinelli,
presidente del Consorzio di
tutela del Parmigiano Reggiano – L’auspicio è che le modifiche al
Disciplinare che fanno riferimento alla produzione di latte ottenuto
solo da bovine nate e allevate entro i confini del Comprensorio vengano
presto approvate a Bruxelles, creando in questo modo un ulteriore legame
con il territorio che significa anche qualità del foraggio destinato
all’alimentazione del nostro bestiame. È un passaggio fondamentale – ha
sottolineato Bertinelli - perché
solo su questa terra e in nessun altro luogo nasce il Parmigiano
Reggiano che è, non dimentichiamolo, la più importante Dop al mondo”.
Comprensibile anche la soddisfazione del
presidente di Araer, Maurizio
Garlappi, e del collega
Giorgio Grenzi, numero uno del
Consorzio Agrario di Parma,
che insieme al direttore
dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna, Claudio Bovo,
si sono impegnati al massimo
nelle ultime settimane per garantire la migliore riuscita dell’Asta, su
cui nelle ultime ore hanno pesato anche le avverse condizioni
atmosferiche. Un lavoro che ha coinvolto i tecnici e il personale
di Araer sia per la rigorosa selezione delle bovine da battere all’Asta,
che per l’organizzazione della logistica che in frangenti come questi
richiede sempre competenza e precisione.
Anche Coldiretti, con
CampagnAmica, ha espresso il
suo apprezzamento per l’ottima riuscita dell’iniziativa e con il
presidente della sede di Parma,
Luca Cotti, sottolinea che “l’interesse e la partecipazione
registrate dimostrano ampiamente la validità di quello che può essere
ritenuto a ragione un esperimento, visto che in Emilia Romagna mai era
stata organizzata un’Asta di questo tipo. In qualche modo sono stati
anticipati i tempi rispetto alle modifiche presentate in sede europea al
Disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano: un aspetto che
merita la massima soddisfazione”. Tutte le bovine hanno incassato ottime quotazioni
e, in numerosi casi, hanno superato abbondantemente la base d’Asta. Araer e
Consorzio Agrario di Parma
sono già al lavoro per l’organizzazione del prossimo, analogo
appuntamento.
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