INCONTRO A ROMA IL 28 GENNAIO.
L’ACCORDO C’È: IL PREZZO DEL LATTE SARÀ INDICIZZATO

28/1/2016

Il 28 gennaio scorso si è svolta al ministero per le Politiche agricole a Roma la prima riunione del Comitato consuntivo previsto dall’Accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero-caseario siglato a novembre.
All’incontro erano presenti i rappresentanti delle Organizzazioni agricole, dell’industria, delle cooperative e della Grande distribuzione. In buona sostanza, è stato definito il sistema base di indicizzazione del prezzo del latte attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero. L’industria lattiera ha confermato l’impegno a definire un modello di contratto standard e di promuovere tra i propri associati l’utilizzo degli indici elaborati sul sistema base nei contratti che verranno stipulati per l’acquisto del latte. Relativamente ai 25 milioni di euro previsti per il settore zootecnico dall’intervento straordinario europeo, il ministro Maurizio Martina ha firmato il Decreto per la ripartizione degli aiuti diretti alle imprese di allevamento per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L’impatto stimato della misura è di 1 centesimo per litro di latte venduto alla stalla.

 Il Decreto è stato già trasmesso ad Agea per l’erogazione dei contributi a circa 36 mila allevatori. Al tavolo la Grande distribuzione ha presentato un programma delle attività di promozione straordinaria dei prodotti lattiero-caseari italiani che sarà caratterizzata dall’utilizzo di un marchio che consenta di individuare in maniera chiara e omogenea i prodotti lattiero-caseari di origine 100% italiana sugli scaffali. Per Coldiretti questo accordo rappresenta “un passo avanti nel compimento del protocollo d’intesa per la stabilità e sostenibilità della filiera lattiero-casearia siglato il 26 novembre scorso, anche se le questioni legate al prezzo del latte futuro restano ancora aperte.

La nostra battaglia – afferma l’organizzazione agricola - continua per arrivare al più presto alla determinazione di un giusto prezzo da pagare agli allevatori e alla corretta identificazione dei prodotti che lavorano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come made in Italy il prodotto importato”. Per Confagricoltura “ora ci sono le condizioni per riaprire una fase nuova di contrattazione con l’industria affinchè riconosca il giusto valore al latte italiano”. Secondo la Cia, che ritiene i contenuti del Decreto “apprezzabili e condivisibili, nessuna indicizzazione potrà mai prescindere da un’adeguata remunerazione e dalla salvaguardia dei costi di produzione sostenuti dalle imprese di allevamento”.

 

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