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LE MODIFICHE AL DISCIPLINARE DEL PARMIGIANO
REGGIANO
SONO UNA VITTORIA ANCHE DEGLI ALLEVATORI
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7/12/2015 |
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Piena soddisfazione dell’Associazione regionale
allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) che plaude a una serie di
interventi che premiano l’attività dei produttori e tuteleranno di più i
consumatori
GRANAROLO EMILIA, 7 dicembre 2015 - Una vittoria per gli allevatori che
producono per il Parmigiano Reggiano che garantirà una maggiore tutela
dei consumatori.
Si concentra in questo concetto la soddisfazione di Araer (Associazione
regionale allevatori dell’Emilia Romagna) all’indomani dell’approvazione
di
alcune modifiche apportate al Disciplinare di produzione del Parmigiano
Reggiano, avvenuta durante l’ultima assemblea del Consorzio di tutela
svoltasi il 25 novembre scorso.
Una soddisfazione non fine a se stessa, ma rivolta al riconoscimento
dell’impegno e della professionalità degli allevatori che producono per
il Re
dei Formaggi, che nonostante le difficoltà di questi ultimi tempi
continuano a lavorare con grande abnegazione.
Numerose e soprattutto sostanziali le modifiche approvate. A iniziare
forse dalla più importante: l’obbligo che il latte destinato alla
trasformazione in Parmigiano Reggiano sia prodotto esclusivamente da
vacche nate e allevate nel Comprensorio di produzione: Parma, Reggio
Emilia, Modena, Bologna (sponda sinistra del fiume Reno) e provincia di
Mantova (sponda destra del fiume Po).
Una svolta epocale, che di fatto chiude definitivamente le porte ad
animali provenienti da fuori Comprensorio o addirittura dall’estero, ma
anche da altre filiere produttive, che fino a oggi, dopo un periodo di
quarantena di quattro mesi durante il quale le bovine dovevano essere
alimentate secondo le norme del Disciplinare del Parmigiano Reggiano,
potevano produrre latte da destinare al Re dei Formaggi.
Si rafforza e si consolida così il legame con il territorio favorendo
una maggiore distintività produttiva anche in nome di quella
biodiversità che oggi in molti casi rappresenta lo snodo necessario al
rilancio della zootecnia.
Questo provvedimento racchiude inoltre altri,
importanti elementi le cui ricadute potrebbero rivelarsi davvero molto
positive.
Con l’obbligo di trasformare latte prodotto solo ed esclusivamente da
bestiame nato e allevato nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano
infatti, si faciliterà l’attività di vigilanza da parte degli Organismi
preposti al pari dei controlli sanitari anche attraverso l’adozione di
Piani di eradicazione di malattie infettive come, ad esempio, la
paratubercolosi; ma si potrà avviare anche un più intenso processo di
miglioramento genetico, senza sottovalutare che tutto questo potrebbe
avere ricadute molto interessanti sia sulle quotazioni del bestiame che
sulla possibilità, per le nuove generazioni di allevatori, di investire
incrementando magari il numero di chi decide di dedicarsi a questa
attività.
Si diceva tutela del consumatore. Sì, perché tra le modifiche approvate
dal Consorzio di tutela spicca l’introduzione di nuovi sistemi e
parametri di controllo attraverso i quali sarà possibile identificare
con precisione il prodotto non originale sia riguardo la provenienza del
latte che l’eventuale impiego di prodotti vietati dal Disciplinare
nell’alimentazione delle bovine, ma anche scoprire e contrastare
possibili dichiarazioni ingannevoli sulla stagionatura del prodotto.
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